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il controesodo

by proia

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1.
milano 02:48
A Firenze il mondo esce dalla Rinascente, entra al museo per vedere i pittori rinascimentali, tutti uguali. Venezia grande sogno giapponese Non si è stufata dei veneziani come Roma dei romani Milano, quanto ci manca Milano Con palazzi pieni di lavoro Quanto ci manca il lavoro Quanto costa un respiro Chiamate connessioni e provigioni, prigioni! Pochi padroni e molti schiavi Umani Come i cavalli a Santa Croce o ai fori imperiali Frustati per portare a spasso pesi orientali Milano, quanto ci manca Milano Con palazzi pieni di lavoro Quanto ci manca il lavoro quanto costa un respiro Milano, quanto è bella Milano quando dice buon lavoro Quanto ci manca il lavoro quanto costa un destino Quanto costa un respiro Quanto costa un vestito Quanto costa un destino Quanto costa?
2.
il corpo di 02:35
Come vorrei un'auto intestata per lavarla il sabato mattina qualche giorno di mare d'estate per potermi colorare Come vorrei aumentare la massa muscolare Fare un figlio e vedere il mio braccio con scritto il suo nome Il dio del corpo Il corpo di dio Così smetterei di pensare al vuoto interstellare così smetterei di volere sapere come tutto è iniziato Da dove veniamo come ce ne andremo Come vorrei aiutare il mio stato faticare per dargli denaro la domenica riposare affollare le cime dei monti, magari sciare comprare e grattare un gratta e vinci e magari mangiare Senza pensare al mio cuore Salire su altissime giostre di ferro e gridare Così smetterei di pensare al vuoto interstellare così smetterei di volere sapere se questo è reale così smetterei di volere sapere come tutto è finito Da dove veniamo come ce ne andremo
3.
Vivo dentro una botte dietro la chiesa Ho due sorelle la fame e la sete Avevo una ciotola, poi l'ho buttata via Perché un bambino mi ha fatto vedere che si può bere con le mani Non mi esalto per la vita e non mi abbatto per la morte Non mi esalto per la vita e non mi abbatto per la morte Mio padre mi ha detto sei un cane, mi ha lanciato ossa Le ho prese coi denti e poi gli ho pisciato sui piedi Il re del mondo mi ha chiesto “che cosa ti serve?” Gli ho detto “Ti devi spostare, che mi fai ombra” Non mi esalto per la vita e non mi abbatto per la morte Non penso che il giorno sia meglio della notte Non mi esalto per la vita e non mi abbatto per la morte Avevo un piatto ma poi l'ho buttato via Perché un cane mi ha fatto vedere che si può mangiare per terra
4.
fffff 02:17
Nelle cripte riservate ai cittadini illustri, ci sono posti vuoti ancora da riempire con i nostri resti Come fate ad essere sicuri del domani, pur sapendo che il domani è una scommessa troppo grande da poter piazzare? Perché corriamo? O ci affanniamo? Se poi tutto scompare? Come fate a scegliere una strada tra le infinite strade che si aprono davanti ad ogni passo verso avvenire? Come fate a piangere ogni volta che il soffio esistenziale abbandona un corpo fragile e mortale per andare altrove? L'anima è un vento, un soffio, che non conosce i sensi di questa vita.
5.
Un tale che sale sul colle ogni giorno tra mucchi di sassi che erano case Da lì butta giù piatti e scodelle verso di voi vi vede uscire veloci e non sa dove andate File di luci in fuga il controesodo su strade che vi portavano il mondo ma vi hanno fatto andar via Vieni con noi Devo morire qui Brutto posto per morire Il migliore che c'è Qui non succede mai niente In piazza non succede niente Ma l'uomo lo sa che su una scacchiera poche caselle milioni di mosse Vede le luci in fuga il controesodo Gonfi di ristoranti avete urlato per non sentirvi pensare Ha messo una scritta sul cavalcavia DOVE CAZZO ANDATE? Vieni con noi Devo morire qui Brutto posto per morire Il migliore che c'è Vieni con noi Devo restare qui Brutto posto per vivere Il migliore che c'è Vieni con noi Devo morire qui Brutto posto per morire Il migliore che c'è Vieni con noi Devo restare qui Brutto posto per vivere Il migliore che c'è

about

Prima di iniziare a scrivere queste canzoni avevo un percorso chiaro in mente, ma poi sono andato da tutta altra parte. Questo dimostra il fatto che gli artisti non possono decidere le direzioni da prendere, ma devono assecondare una spinta che viene da non si sa dove. Mi sono ritrovato tra le mani musiche fragili come case antiche, che il tempo continua a guastare, senza comunque poter cancellare le cose che hanno da dirci. Le parole, che raccontano di paesi abbandonati, di città lontane, di povertà, di anima e morte, di fughe e di rimpianti, sono le parole che descrivono solo una porzione di esistenza, quella che sto vivendo, in una porzione di mondo, quella che sto abitando.

credits

released April 28, 2023

Tutte le canzoni sono state scritte, prodotte e registrate da Giacomo Proia
Mix di Matteo Parolini
Master di Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction, Vertebra Atlantis)
Chitarra elettrica in 'milano' di Gabriele Gramaglia
Cori in 'il controesodo' di Dajana Barbonetti e Silvia Franchi
Tromba in 'il controesodo' di Marco Felli
Foto di copertina di Giacomo Proia

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proia Borgorose, Italy

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